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  • Immagine del redattoreAlberto Carnio

Cosa significa Fernweh - il dolore di chi viaggia

Ogni viaggiatore, esploratore o backpakers dovrebbe sapere esattamente cosa significa Fernweh.


Quando sono in viaggio porto sempre con me una piccola agenda, all’interno della quale annoto i miei pensieri, trascrivo ciò che imparo oppure mi segno tutte le parole sconosciute che mi colpiscono o che hanno un suono particolare dentro alla mia testa.


Di termini inusuali ne ho sempre sentiti tanti: sono nato in Germania, mi sono spostato poi in Italia e, come se non bastasse, ho cominciato a girare il mondo in giovane età.


Sfogliando quel mio piccolo diario di bordo mi sono imbattuto, poco tempo fa, in tre vocaboli stranieri.


Sono tre termini che fanno parte del gergo di tanti viaggiatori come me; parole cariche di significato e spesso intraducibili che si possono trovare in un libro, in una frase di un post su Instagram, oppure incise per sempre sulla pelle di un viaggiatore: Fernweh, Wanderlust e Sehnsucht.


cosa significa Fernweh

Cosa significa Fernweh

Ma cosa significa Fernweh?


Come molti vocaboli tedeschi, das Fernweh è il risultato che si ottiene dall’unione di due parole: fern (che significa lontano) più Weh (che significa dolore).


Letteralmente parlando possiamo tradurre questa parola in “dolore della lontananza”.


Superficialmente si potrebbe attribuire un significato errato a questa parola, ovvero il dolore causato dalla nostalgia di casa, un’emozione dall’accezione negativa che in molti provano dopo aver abbandonato il proprio nido.


Se così fosse però, si userebbe un termine più indicato, ossia Heimweh: Heim significa patria/casa e Weh dolore.


La parola Fernweh invece vuole esprimere esattamente l’opposto di provare nostalgia di casa e di tutto ciò che ci ha sempre fatto sentire protetti e al sicuro.


Questo vocabolo significa infatti nostalgia di un posto lontano, la voglia di partire verso nuovi orizzonti, spesso sconosciuti o inesplorati.


È la sofferenza che si prova durante tutto il tempo in cui non si è in viaggio. Fernweh è una parola molto impattante, forte ed emotivamente carica.


Cosa significa Wanderlust

Wanderlust è un termine molto utilizzato e bistrattato: lo avrai sicuramento trovato nelle descrizioni di fotografie strappa like di luoghi iconici e molto frequentati. In realtà questa parola ha un significato molto più intrinseco.


Nato anch’esso dal tedesco, Wanderlust significa “desiderio di viaggiare” o “voglia di esplorare l’ignoto”: wandern in italiano significa camminare/vagabondare mentre Lust significa voglia/desiderio.


Nel decorso degli ultimi anni questa parola ha assunto un significato molto denso, fino a diventare per molti viaggiatori un vero e proprio motto.


Ti è già capitato di leggere il libroInto The Wild” di Jon Krakauer? Nel caso tu non lo avessi ancora fatto, te lo consiglio vivamente se vuoi fare del viaggio, quello vero, il tuo scopo di vita.


Da questa storia, realmente accaduta, emerge che il protagonista, Cristopher McCandless (in arte Alexander Supertrump), era affetto dalla sindrome di Wanderlust.


Wanderlust viene usato in psicologia per spiegare una vera e propria ossessione di andare altrove e di cercare sé stessi nell’ignoto.


Questo non solo con l’intento di sfidarsi per crescere come persona, ma anche con quello di lasciarsi alle spalle situazioni difficili o di rifiutare rigide imposizioni della società.


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Differenza tra cosa significa Fernweh e Wanderlust

Negli ultimi anni, soprattutto durante il covid, ho provato sulla mia pelle le sensazioni che si vogliono indicare con questi termini.


Vorrei quindi provare a spiegarti quella che per me è la differenza sostanziale tra il significato di Wanderlust e cosa significa Fernweh.


Il primo termine è il desiderio (Lust) vero e proprio di viaggiare, vagabondare, camminare (wandern); mentre il secondo vocabolo comporta un sentimento di malinconia o dolore (Weh).


Nel Fernweh provi una nostalgia, di partire per mete ignote e lontane, talmente forte che in un certo senso soffri fino a quando non la soddisfi. Spesso l’una è la conseguenza dell’altra.


Sehnsucht

L’ultima parola in cui mi sono imbattuto è Sehnsucht. È una parola tedesca, difficilmente traducibile nella lingua italiana. Essa esprime l’anelito verso qualcosa di irraggiungibile.


Questo termine sottintende uno stato d’animo di perenne insoddisfazione e conseguente frustrazione.


A primo acchito sembrerebbe avere una somiglianza al concetto di nostalgia, ma così non è: mentre la nostalgia è il desiderio di riappropriarsi di ciò che è passato, la Sehnsucht è la ricerca di qualcosa di indefinito nel futuro, senza la certezza che possa realizzarsi concretamente.


Questa espressione infatti, si potrebbe tradurre con “desiderio del desiderio” ovvero la costante aspirazione che porta l’Uomo a non accontentarsi mai di ciò che ha nel qui e ora, ma di bramare qualcosa che è irraggiungibile.


Tra i tre vocaboli, quest’ultimo ha sicuramente un’accezione molto negativa. La vita ha bisogno anche di momenti bui per apprezzare quelli più luminosi e belli.


Non giudicare ciò che ti accade ma abbi, al contrario, il coraggio di partire, accettare gli avvenimenti e lasciarli andare.


Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare.

Ma non importava, la strada è la vita.

"Jack Kerouac"


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