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  • Immagine del redattoreAlberto Carnio

Le quattro leggi della spiritualità indiana

Pergamene antiche custodiscono le quattro leggi della spiritualità indiana. L’india, una nazione che da sempre ha attirato, entro i suoi confini, pellegrini da tutto il mondo.


Un paese dove milioni di anime si sono cimentate nella ricerca di risposte profonde alle domande essenziali dell’Io.


L’India, culla di grandi filosofi e religiosi, meta di molte persone che hanno scoperto negli anni la loro spiritualità, modi alternativi di vita e la pace interiore.


La spiritualità di cui parlo non è intesa in chiave religiosa, come molti possono indubbiamente pensare a primo impatto.


La spiritualità che intendo è crescita personale, è trasformazione dell’Io, è profonda conoscenza dell’individuo.


Ma è anche rispetto per la vita sotto ogni sua forma, è consapevolezza acquisita di essere Tutto e che Tutto fa parte dell’essere.


È la conoscenza che l’uomo, come ogni altra forma animata e inanimata, è in continua evoluzione ed espansione. E molto altro ancora.


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Quali sono le quattro leggi della spiritualità indiana


1 – «La persona che arriva è la persona giusta»

La vita non ti succede a caso. Ogni individuo che accogli nel grandissimo imbuto chiamato, per l’appunto, vita, che sia un attore principale o una semplice comparsa, serve ad uno scopo preciso.


Questa prima delle quattro leggi della spiritualità indiana ti mette difronte ad una realtà che può essere spiegata in questo modo: gli incontri che la vita ti propone, siano essi positivi o negativi, sono necessari per la tua evoluzione.


Le persone sono la tua palestra, lo “strumento” con cui alleni il muscolo della vita.


Quante volte hai avuto modo di approcciare una persona insopportabile e, grazie a quella, aver solidificato e rafforzato la tua pazienza?


Quante altre invece, conoscere una persona affine a te è servito a compiere quel piccolo passo verso la tua crescita personale?


La spiritualità di questa legge si insinua proprio nella chiave di lettura che attribuisci alle persone: tutte sono necessarie e nessuna capita per caso.


2 – «Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere»

La seconda delle quattro leggi della spiritualità indiana è la demolizione dell’uomo occidentale moderno.


L’ego, spinge la tua mente a generare una quantità incalcolabile di pensieri capaci di sfiorare la velocità della luce.


La famosa “scimmia impazzita”. Un sovraccarico cerebrale malsano che ricade in patologie come l’ansia e lo stress. Vere e proprie malattie oramai banalmente normalizzate e digerite.


Ti è mai capitato di fermarti per un istante e pensare di non essere con la testa nel momento presente?


La tua mente, bombardata da una moltitudine di informazioni non richieste e non necessarie, è costantemente proiettata al passato o al futuro.


Ma la vita vera è proprio qui! Quante volte ti capita, nell’arco della giornata, di rimuginare su eventi del passato o fantasticare su improbabili vicende future?


La seconda legge della spiritualità indiana elide il passato e il futuro dalla vita dell’uomo. Quando riesci ad escludere questi due spazi temporali, concentrandoti sul tempo presente, capisci una realtà fondamentale: ciò che ti accade è tutto ciò che sarebbe dovuto succedere in quel momento.


Una volta appresa questa verità, nella tua testa non c’è più lo spazio per la frustrazione generata dal “come poteva essere altrimenti” e non c’è posto nemmeno per l’ansia provocata dal “chissà come sarà”.


Dentro di te esiste solamente la consapevolezza, e conseguente serenità, del così è e così doveva essere.


3 - «Il momento in cui avviene è il momento giusto»

Quante volte sei stato convinto che fosse arrivato il momento giusto per mettere in atto quello a cui da tempo stavi pensando?


Ritrovandoti, poi, deluso dal risultato perché le cose non sono andate come avevi sperato. Avrai sicuramente pensato: quando è che arriva il momento giusto? Quando devo agire?


La terza delle quattro leggi della spiritualità indiana ti suggerisce di cominciare ad agire senza pensare se, quello, sia il momento giusto o meno.


Buttati, mettiti in gioco per far accadere le cose, non rimanere fermo in balia degli eventi. Spingiti fuori dal guscio e lasciati trasportare, in maniera proattiva, dal flusso naturale della vita.


Le cose ti accadono nel momento in cui è necessario che accadano. Nella vita tutto ha una sua importanza. Il risultato complessivo ha tanta valenza quanta ne ha il percorso che hai intrapreso per ottenere quel risultato.


Perciò creati le occasioni e non focalizzarti sul momento giusto. Vivi nel qui e ora perché tutto andrà come deve andare.


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4 - «Quando qualcosa finisce, finisce»

Il flusso naturale degli eventi, elementi fondamentali della vita, è ciclico. Questo vuol dire che si forma, si evolve e poi finisce per lasciare spazio alla nascita di un nuovo ciclo.


Quando qualcosa finisce, in quel preciso istante, appartiene al tempo passato. Riguarda un mondo che non può essere più modificato e non può ritornare al presente.


La quarta legge della spiritualità indiana si potrebbe riassumere con una frase molto semplice ma al contempo esplicativa: chiusa una porta e si apre un portone.


Perché da ogni ciclo concluso nascono infinite altre possibilità che attendono solamente di essere esplorate.


Per comprendere appieno questa quarta legge devi conoscere un altro insegnamento: «Il saper lasciare andare».


Non riuscirai a progredire verso la migliore versione di te stesso se prima non lasci andare tutto ciò che è stato.


L’attaccamento alle persone, agli oggetti, agli eventi positivi o spiacevoli, è l’ostacolo principale che non ti permette di attuare il cambiamento, la trasformazione o la metamorfosi verso lo step successivo.


Un ottimo esercizio per imparare a superare l’attaccamento, e apprendere questa quarta legge fondamentale della spiritualità indiana, è quello di creare ordine attorno a te e dentro di te.


Innanzitutto accetta che il passato non fa più parte di quello che sei nel qui e ora, e non poteva essere diverso da quello che è stato.


Concentrati poi sul presente: elimina il superfluo. Liberati dagli oggetti inutili, dai vestiti caduti in disuso riposti da troppo tempo dentro al tuo armadio.


Taglia i ponti con i rapporti tossici che ti tengono aggrappato a persone che ti fanno soffrire; apprendi competenze nuove se il lavoro che hai ora ti provoca insoddisfazione o delusione.


Infine, ritagliati del tempo per portare l’attenzione dentro te: dedicati alla meditazione oppure riscopri un’attività che amavi e che da troppo tempo trascuravi.


Immagina di essere come un contenitore: ti sei appena svuotato da quello che ti appesantiva, e, ora che hai creato spazio, riempiti solo di ciò che ti rende felice.


Le quattro leggi della spiritualità indiana possono essere trasportate nella nostra vita quotidiana. Una volta inglobate nel nostro io interiore non se ne vanno più.


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